Mostri in ritardo al Salone del libro

La Gainsworth edizioni ha organizzato al Salone del libro un evento sull’urban fantasy, o meglio sul perché questo genere in Italia fatica ad arrivare, anche se ci sono più sfumature di quello che si pensa.
Sono intervenuti alcuni autori di punta della casa editrice, tutti specializzati nel genere, e cioè Luca Tarenzi, Helena Cornell, Julia Sienna e Aislinn, che hanno ricordato innanzitutto che l’urban fantasy, cioè un fantasy ambientato nel nostro mondo, è nato negli anni Ottanta con Charles de Lint, Emma Bull e Megan Lindholm, meglio nota come Robin Hobb. Molti di questi libri non sono arrivati da noi.
Del resto, purtroppo nel nostro Paese solo il 10 per cento di quello che viene chiamato urban fantasy lo è davvero, e c’è il tentativo sempre di  rendere il mostro accettabile, anziché di farlo diventare la metafora della nostra condizione. L’Italia è un Paese dove sono nate quasi tutte le storie che fanno da base al fantastico oggi, e sembra anomalo che non sappia cavalcare questa tendenza, anche se forse la situazione non è così tragica come sembra.
D’altro canto, credo che la reputazione dell’urban fantasy sia stata rovinata dai romance, però non si possono dimenticare libri davvero belli, e oltre a quelli degli autori presenti non si può non citare American gods di Neil Gaiman. Il problema è che sono poche le case editrici, e Gainsworth è una di queste, che provano a proporre cose nuove. Dietro c’è sempre e comunque il pregiudizio che c’è in Italia verso il fantastico, mentre in altri Paesi è stato studiato e considerato fin dagli albori.