La generazione profonda con Vanni Santoni al Salone del libro

Il secondo incontro con Vanni Santoni al Salone ha riguardato La stanza profonda, o meglio la generazione che ha ispirato questo insolito e bellissimo libro. Insieme a Emanuele Vietina, responsabile dell’organizzazione di Lucca Comics and Games, hanno parlato dell’immaginario in comune che c’è tra  noi nerd, che oggi siamo arrivati finalmente alla consapevolezza e al riconoscimento delle nostre idee.
I nostri immaginari sono nati, stimolati da varie cose, negli anni Ottanta e sono poi cresciuti con noi: il libro La stanza profonda ha raccolto semi e suggestioni che erano nell’aria, una storia che cercava ormai una sua narrazione e legittimazione. Siamo ormai diventati tutti adulti.
Del resto ormai oggi le cose nerd fanno parte della cultura mainstream, Game of thrones è una delle serie più viste, il mercato delle graphic novel è in crescita, al cinema ci sono i film Marvel e di Star Wars. E si può parlare di comunità, anche grazie ai social.
Poi i problemi ci sono, i giochi di ruolo e tutto il resto sono stati demonizzati e accusati di far dimenticare la realtà, anche se in realtà la aumentano e la modificano, intensificandola. Purtroppo in Italia si fa da sempre la guerra ai giovani (sono abbastanza vecchia per ricordare le polemiche su Goldrake), ma almeno le nostre generazioni hanno imparato pian piano ad autogestire i propri immaginari.
E in fondo come ricorda anche Vanni Santoni i ragazzi che giocano di ruolo nella stanza profonda non si sono mai sentiti più liberi di così ed è una sensazione che abbiamo provato tutti, in giro per fiere del fumetto, al cinema a vedere i nostri film, a fare maratone dei nostri telefilm, a leggere libri e fumetti.
Poi è anche vero che non bisogna vivere di nostalgie (e di che?) e che possono dare fastidio, come ha ricordato Fulvio Gatti, le contaminazione di ambienti di estrema destra che vengono a rompere nel fandom nerd, ma è bello sentirsi parte di qualcosa.