Guardando serie urban fantasy

Una delle mie prossime fatiche a cui sto lavorando è un saggio sull’urban fantasy televisivo, e sto guardando un po’ di serie degli ultimi anni del genere.
Il fatto di essere un’appassionata di questo genere non vuol dire che mi piaccia qualsiasi cosa che abbia a che fare, e devo dire che ci sono state e ci sono serie che mi sono piaciute e altre che ho trovato francamente trash. Ma andiamo per ordine.

Tratta dal primo libro della serie di Lisa Jane Smith I diari delle streghe, è una serie che dura alla fine troppo poco per essere incisiva, ma che aveva forse delle buone potenzialità. Non sgradevole, ma confusa.

Un classico per antonomasia, Streghe Charmed che dir si voglia, ha sdoganato il fantastico per il pubblico mainstream, con tre personaggi rimasti nel cuore, o meglio quattro, le sorelle Halliwell. Una serie sempre godibile, una fiaba moderna nella sua semplicità e ingenuità, ma vederla ogni tanto mette sempre di buon umore. Peccato per Cole.

All’inizio non mi avevo convinta tanto, ma andando avanti devo dire che prende un buon ritmo, con una storia sempre più accattivante, anche se a tratti forse già vista. Il paragone con la serie classica di Streghe è inevitabile, ma non ne esce poi con le ossa così rotte, e aspetto le prossime stagioni.

The Magicians è stata una delle serie deludenti: prolissa, pesante, a tratti volgare, confusa, e oltre tutto quello che dovrebbe essere il protagonista sparisce alla fine della quarta stagione. Le potenzialità c’erano, ma manca tutto il resto, peccato.

Winx The Fate Saga è stata una piacevole sorpresa: non ho mai seguito il cartone animato, io sono fan di WITCH, ma ho trovato il tutto molto godibile, e non solo per i paesaggi irlandesi.

Le terrificanti avventure di Sabrina si è concluso con un finale scioccante e inaspettato, dati i toni in fondo scanzonati della vicenda. Però mi sono divertita, anche se non so se lo rivedrei, l’ultima stagione è un boccone duro da mandare giù, sotto tutti i punti di vista.

Curon è un’altra piacevole sorpresa, una bella storia fantastica e dark in salsa italiana, girata in un posto molto suggestivo in Trentino Alto Adige, con una fotografia e atmosfere che ricordano molto le prime stagioni di The X-Files. Peccato per la recitazione, non all’altezza, e per il povero micio Figaro.

Bella fotografia, bei posti, una storia che sarebbe molto intrigante: Il manoscritto delle streghe ha diversi assi nella manica, ma nonostante questo non riesce a convincermi, lo trovo noioso.

Shadowhunters è stato una piacevole sorpresa, un serial intrigante e complesso, non una favoletta young adult, ma molto di più. I due protagonisti sono carini, ma io adoro Magnus Bane, uno dei personaggi più riusciti di sempre.

Altra occasione persa, Sleepy Hollow, troppe confusioni, troppe defezioni, una trama che si trascina con nemici poco convincenti, e poi Abigail che se ne va è un colpo basso. Troppo simile al cuginetto povero di The X-Files, però Ichabod Crane, uomo del Settecento nel XXI secolo è irresistibile, e John Noble è grande come sempre.

True Blood è una serie intrigante, che prende, ma non è certo per tutti, splatter, sesso, eccessi vari al limite dell’insopportabile. Però alla fine prende e diventa come una droga.