Essere geek e nerd oggi

Recentemente nell’interessante sito L’antro atomico del Dottor Manhattan sono comparsi alcuni articoli sull’essere geek e nerd oggi, e se ha ancora senso definirsi così in un momento in cui la cultura dell’immaginario è ormai non più di nicchia ma di massa?
Secondo me sì, anche perché questo successo apparente e chiassoso nasconde non pochi problemi, dalle fiere del fumetto che stanno svaccando in raduni di youtuber a scapito dello spazio comics a un mercato di uscite fumettistiche drogato dietro a cui in pochi riusciamo a stare, tenendo conto che noi giovani e diversamente giovani siamo stati i primi a venir fregati dalla precarietà lavorativa. Problemi che spingono poi luoghi storici, come Best Comics a Torino, già Libreria Nord alla Rinascente, a chiudere i battenti, cancellando anni di ricordi, di pomeriggi passati tra otaku a sbirciare tra le novità, di raduni, conferenze e tante altre cose che spariranno come lacrime nella pioggia.

Poi esiste anche il bicchiere mezzo pieno, noi nerd, geek e otaku abbiamo ormai dalla nostra decine e decine di storie, con un immaginario che non ci delude e stanca mai, dove c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire, basti vedere il programma film dei prossimi anni.
Le parole nerd e otaku in origine indicavano uno sfigato o sfigata di turno, oggi non è più così e questo mi può bastare, del resto io da questi universi ho avuto tantissimo, grazie a fumetti e fantastico ho trovato i miei migliori amici e un senso alla mia vita. E non credo di essere una sfigata. Il mondo geek e nerd fa parte della mia vita con i suoi protagonisti, di fantasia e reali, e non mi ha ancora stancata, dopo decenni.