The Haunting of Hill House

Niente male davvero questi dieci episodi spettrali, liberamente ispirati al romanzo di Shirley Jackson, da cui si distaccano per ambientazione e tematiche.
L’archetipo della casa stregata funziona benissimo, anche se questa ghost story in realtà è una metafora del crescere e una riflessione su quanto della nostra infanzia, soprattutto delle cose negative, rimane con noi quando siamo grandi, influenzando spesso anche le nostre azioni e la nostra vita, in maniera limitante quando non tragica.
Io spero solo una cosa, comunque: che questa ottima serie resti una miniserie di dieci episodi, autoconclusiva, e che non ci siano tentazioni ad andare avanti, perché è perfetta così e non ha bisogno di tempi supplementari. Curioso ritrovare adulto e un po’ stempiato Henry Thomas, che io ricordo bambino in ET, e bello anche il ruolo di Annabeth Gish, con un colpo di scena finale…