Il fascino del male nel fantastico

La grande Anna Teresa Eugeni ha detto che si sente un po’ imbarazzata ad essere avvicinata a personaggi di cattive e a essere definita mitica perché ha doppiato Himika. In realtà, i cattivi, almeno nell’immaginario, hanno un loro fascino indiscusso e a volte risultano essere più accattivanti dei buoni.
Himika, in fondo, aveva tutte le ragioni a volersi riprendere il Giappone, e di fronte ai cattivi veri della Storia e dell’attualità non era certo peggio. In Jeeg robot c’è pure Flora, una cattiva che diventa buona di un fascino incredibile, e la forza dei cattivi era una cosa che zio Walt Disney aveva capito molto tempo fa, con vilain del calibro di Grimilde, Capitan Uncino (vabbé, c’è anche il gnocco di Once upon a time) e Malefica, una vera e propria icona.
Negli anni il fantastico ha continuato a darci cattivi di gran spessore, o anche gente in bilico tra bene e male: come dimenticare figure come Loki della saga di Thor, Cigarette Smoking Man e Topastro Krycek, Tremotino e Regina, Piton, giusto per citarne alcuni, e senza pensare che ci sono serie come Game of thrones dove tutti sono degli allegri bastardi?
Il male è da combattere sempre e comunque, ma spesso vedere in una storia qualcuno che fa i conti con il male nella propria vita ha grande peso e pathos. Che si chiami Himika, Cersei, Tremotino, Krycek, Loki.