Gli universi di Mariangela Cerrino

Conosco Mariangela Cerrino da un quarto di secolo circa, da quando pubblicò la bellissima trilogia degli Etruschi che io ho in edizione originale Longanesi.
In questi anni ho continuato a seguirla, gradendo molto in particolare il romanzo storico Il margine dell’alba, recentemente uscito di nuovo per Golem, sulle guerre di religione in Piemonte e in Val di Susa in particolare tra cattolici e valdesi, basato su fatti realmente accaduti. Ma anche la quadrilogia dell’anno Mille, sempre ambientata in Val di Susa, ai piedi della Sacra di San Michele è molto bella.
Mi ha fatto molto piacere rileggere un suo libro di genere fantascientifico, L’alba di Alwayr, storia di un mondo in cui un’intelligenza artificiale ha diviso in due i suoi abitanti, discendenti dai Terrestri, una parte che vive nella tecnologia, rinunciando alla loro libertà, l’altra che la rifiuta, vivendo in maniera retrograda e senza comodità. Ma ad un certo punto arriva qualcuno che potrebbe mostrare a tutti una terza via, quella della libertà vera, anche se il costo è alto.
Un libro interessante, pieno di spunti su cui riflettere ma comunque anche da leggere come un’avventura in un futuro remoto, dove ci sono i semi dell’oggi, seguito de L’ultima terra oscura, vincitore del premio Italia 1990, che Golem propone in parallelo in formato per ora solo elettronico.
Mariangela Cerrino ha in mente vari progetti sempre nel romanzo storico, ma c’è da sperare che non molli il fantastico, anche perché va ricordato che lei è una delle anime del club di Star Trek in Italia, una delle fondatrici. Nell’attesa, è sempre bello recuperare i suoi libri.