Game of thrones al Salone del libro

Il Salone del libro ha dedicato un doveroso omaggio a Game of thrones, fenomeno letterario e televisivo, amatissimo anche  da non cultori del fantasy, su cui si sono confrontati in tanti, a cominciare dai simpaticissimi Edoardo Stopacciaro e Daniele Giuliani, che aggiungo alla lista di doppiatori adorabili che ho conosciuto.
Scrittori e scrittrici si sono confrontati sulla saga, mettendola in parallelo con il mondo di Tolkien e non dimenticando di ricordare il grande Sergio Altieri, traduttore di Martin nel nostro Paese. Eleonora Caruso ha letto una fanfiction scritta su Sansa, personaggio tutto da scoprire, Michela Murgia ha fatto un elogio di Arya, una rivoluzione tra le giovanissime dell’immaginario, Rosa Polacco ha omaggiato Daenerys.
Edoardo Rialti, il nuovo traduttore di Martin, ha invece scelto come suo personaggio Cersei, leonessa ferita per cui ci si trova a tifare, anche se è perfida, corrotta, spietata. Come diceva Stephen Zweig di Maria Antonietta ci sono personaggi che sono più grandi del loro destino, o comunque grandi figure tragiche, e malgrado il male che è in lei Cersei non riesce ad essere credibile fino in fondo come regina delle tenebre.
Vanni Santoni ha invece parlato di Bran Stark, personaggio all’apparenza secondario, ma in realtà il primo con cui si vede la crudeltà del mondo di Westeros, oltre che dotato di doni profetici e visionari: avrà ancora molto da dire.
Così come ci sarà sempre da dire sul mondo di Westeros, uno dei più potenti contenitori di storie e suggestioni di oggi.