Alia Evo 3.0

Gira da anni una leggenda metropolitana, secondo cui noi italiani non sapremmo scrivere fantastico. Per fortuna non è così e per fortuna ci sono editori, anche indipendenti, che investono sulle voci di casa nostra, che sanno spesso raccontare storie davvero interessanti.

Uno di questi editori è Buckfast, che propone le antologie Alia Evo, di cui è uscita la 3.0 a cura di Massimo Citi e Silvia Treves, con una raccolta di storie che raccontano tutte le sfumature di un genere che continua ad avere molto da dire, dalla space opera alla distopia, dalla fiaba dark all’horror, dall’ucronia al realismo magico.

Conosco personalmente vari partecipanti a questo progetto: Massimo Soumaré, grande esperto di cultura giapponese, Consolata Lanza, Paolo Cavazza, Caterina Mortillaro e posso dire che un libro come questo merita, così come merita poi scoprire le altre fatiche nel genere e non fatte da queste penne italianissime.


Segnalo anche gli altri libri della serie Alia, sia il 2.0, sia l’1.0, disponibile solo in formato elettronico, sia tutte le antologie Alia Evo, che contengono voci anche straniere, in particolare asiatiche e giapponesi, disponibili in alcune Biblioteche civiche.

Comunque, senza togliere niente (e ci mancherebbe!) alla fantascienza e al fantastico di matrice anglosassone, occorre tener d’occhio anche altri Paesi e culture, dal mondo arabo all’India, dall’Africa al Giappone (di cui abbiamo conosciuto negli anni solo un tipo di fantastico, animato e a fumetti), dalla Cina all’America latina, senza dimenticare l’Europa, Italia, Spagna, Francia, Paesi dell’Est, dove davvero la produzione di storie fantastiche è in crescita continua.

Onore a Buckfast edizioni e a tutti gli altri editori, spesso indipendenti, da Astro edizioni a Pathos, da Plesio a Gainsworth che incoraggiano e curano questo tipo di libri, e non sarebbe male se anche altri capissero che la bibliodiversità è importante e non si possono solo proporre manuali scritti da star della tv e romanzetti rosa.